mercoledì 2 maggio 2012

Generazione nativi digitali

Mattina. Ore 7:10. Lettone. Maria Sole scende da sola al buio. Con molta cautela porta le gambe al pavimento e si accorge che sotto i piedi c'è qualcosa di molto interessante: l'IPad del papà. Mentre io sono ancora immersa per metà nel mondo dei sogni, la pupina non perde tempo: lo prende, lo apre, lo accende.
Ehh già...!!! Maria Sole, 21 mesi accende e gestisce, o meglio sarebbe in grado di..., in totale autonomia.
Sarà per via dello schermo tutto touch screen, sarà per via della logica estremamente intuitiva, sarà che i nostri figli appartengono alla Generazione NATIVI DIGITALI!!!

Mamy Suny e Maria Sole al computer.
Sono i bambini nati dopo gli anni duemila, che per via del contatto assiduo e quotidiano con gli strumenti tecnologici multimediali, hanno un cervello diverso dal nostro, in cui si attivano fin da piccolissimi delle aree celebrali particolari. Nooohhh, non stiamo parlando di extra-terrestri, ma dei nostri figli!!!
A sostenerlo è il Dott. Tonino Cantelmi, docente di Psichiatria all'Università Gregoriana di Roma, i cui studi dimostrano come l'apprendimento dei "nativi digitali" sia più percettivo e meno simbolico rispetto a quello dei loro genitori e che hanno capacità visive e motorie più sviluppate. Di contro Cantelmi mette in guardia sull'incapacità di questi bambini, di riconoscere le proprie emozioni e viverle, pur sapendole rappresentare molto bene all'esterno.
Ahhhhhiutoooohhh...come al solito, senza voler demonizzare la tecnologia, che bene o male fa parte delle nostre vite, occorre stabilire delle regole per evitare di farsi strumentalizzare ed estraniare da essa.

Per approfondire l'argomento consiglio una lettura davvero molto interessante:
Paolo Ferri, Nativi Digitali, Collana Saggi Bruno Mondadori, pp. 224, € 18,00.


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