lunedì 28 maggio 2012

Piccoli, grandi conflitti

Siamo al parco: Maria Sole (22 mesi) si avvicina a Marco (29 mesi) e cerca di prendere la palla con cui lui sta giocando. Marco dice "No!!" e non molla la palla che continua a trattenere con forza. Maria Sole allora, si allontana di qualche passo, studia meglio la situazione; poi torna all'attacco e riesce a conquistare la palla, mentre Marco si mette a piangere. A questo punto intervengo io: chiedo a Marco che cosa vuole e lui risponde "Palla"; allora propongo a Maria Sole di restituire la palla a Marco e di giocare insieme. E così iniziamo a lanciare la palla e a giocare insieme.

In situazioni come queste la cosa migliore, secondo me, è dare voce ai bambini stessi e al conflitto in atto, in modo da aiutarli a trovare i mezzi per risolverlo.
Aiutare i bambini a verbalizzare le proprie esperienze e ad ascoltare quelle degli altri può essere un modo per sostenerli nel trovare soluzioni, senza che queste vengano imposte da mamma o papà.
Quante volte mi è capitato di vedere in situazioni analoghe, i genitori che precipitosamente si affrettano a risolvere il conflitto, senza sfruttare l'occasione come momento educativo.

Questo per dire che l'esperienza conflittuale tra bambini fa parte del percorso di crescita; infatti i bambini per relazionarsi hanno bisogno di mettere in campo comportamenti competitivi e cooperativi. Del resto è vero che non esistono bambini "aggressivi" o bambini "socievoli", esistono invece bambini che possono mettere in atto azioni competitive o cooperative in specifici momenti.


martedì 15 maggio 2012

Cambio del pannolino: tre posizioni per tre età

Cambio del pannolino. Mamma, quante volte hai cambiato il pannolino a tuo figlio?
Migliaia di volte.

0-12 mesi
I primi mesi tutto ok: appoggia il bebè sul fasciatoio, apri il pannolino e, il resto lo sai meglio di me...
12 - 18 mesi ca.
Poi arriva un bel giorno in cui il pargoletto inizia a scocciarsi di vedere solo il soffitto bianco della camera o del bagno. Immancabilmente ad ogni cambio piange e si dispera.
Niente paura....anche Maria Sole intorno all'anno ha iniziato a lamentarsi della posizione supina!
All'inizio non capivo: sarà il sederino arrossato, sarà l'irritazione del sapone, sarà la pasta per il cambio...e che cavolo piangeva sempre nonostante avessi svaligiato gli scaffali "creme baby" della nostra farmacia di fiducia!!!
Poi un bel giorno ho capito che il problema era proprio il panorama: altro che sederino arrossato. La mia pupina voleva semplicemente alzarsi in piedi sul fasciatoio e vedere: guardare fuori dalla finestra, studiare la mobilia del bagno, infilare le dita nel naso della mamma, e così via!
dai 18 mesi ca.
Senonchè un bel giorno si scoccia pure di stare in piedi sul fasciatoio. Intorno ai 15 mesi, Maria Sole decide che è ora di scendere. E allora giù dal fasciatoio, Mari Sole in piedi sulle piastrelle (fredde) del bagno e io seduta sul WC che tolgo e metto pannolini, mentre la pupina si gode i giochi del bagno: apre e chiude i rubinetti, schizza acqua ovunque, prende e molla creme e barattoli di mamma e papà. Ok, don't be afraid...un bel giorno arriverà anche il momento di togliere questo benedetto pannolino....
Noi ci proviamo tra qualche mese, con l'arrivo dei primi caldi estivi...in bocca al lupo Mamy Suny!!!

venerdì 11 maggio 2012

Festa della Mamma: un bilancio all'italiana

Festa della Mamma: ricorrenza civile che si festeggia in tutto il mondo - cito Wikipedia.
Per l'occasione, pensa e ripensa, ho deciso di postare un bilancio sul "benessere" delle Mamme italiane.
Non spaventatevi, niente di accademico, solo qualche riflessione prendendo spunto da una indagine di Save The Children.
Secondo il tredicesimo Rapporto sullo Stato delle Madri nel Mondo di Save the Children, il Niger è diventato il paese peggiore al mondo dove "procreare".
In soldoni si tratta di una classifica che comprende 165 Paesi e tiene conto di fattori chiave come la salute, l'istruzione e le condizioni economiche e sociali delle madri, congiuntamente ad indicatori del benessere infantile come salute e alimentazione.
E l'Italia? In due anni è scesa dal 17° al 21° posto, senza peraltro avere registrato progressi significativi.
Insomma l'Italia si colloca a metà della classifica tra i 43 paesi più sviluppati al mondo, lasciandosi alle spalle i nostri vicini portoghesi, spagnoli e greci.
In particolare ciò che a mio avviso risulta più allarmante sono i dati relativi alla condizione della donna italiana e al suo ruolo o riconoscimento sociale. Siamo alle solite: poche donne in Parlamento (21%).
E benché il dato abbia registrato un aumento rispetto allo scorso anno, siamo ancora molto indietro, rispetto ad altri paesi, quali Afganistan (28%), Angola (38%) e Mozambico (39%).
Per non parlare degli stipendi: a parità di mansioni lavorative, gli stipendi medi femminili "made in Italy" non superano il 49% di quelli maschili. In altre parole, tra i paesi sviluppati siamo davanti soltanto ad Austria (40%), Giappone e Malta (45%).
Neanche la metà delle donne italiane (41%) utilizza i moderni metodi contraccettivi. In questo senso le donne di paesi come il Botswana (42%), lo Zimbawe (58%), ma anche, a sorpresa, l'Egitto e la Tunisia si tutelano di più nei rapporti sessuali.
E il primo in classifica? Neanche a dirlo si tratta di un Paese del Nord Europa, la Norvegia.
Fortunate Donne e Mamme NORVEGESI!!!!

Fonte: Save The Children.

venerdì 4 maggio 2012

Vestire a strati anche di notte

Questa notte, su consiglio del babu, abbiamo sperimentato un nuovo modo di dormire. Senza coperte. Ehh già...Ho vestito Maria Sole con due strati, anzi tre, di pigiami e contro-pigiami (body a maniche lunghe, pigiamino a tutina - più caldo - felpa di pail e calzini lunghi) e l'ho lasciata scoperta. Le mancava solo la papalina!!!
La pupina infatti di notte si ruzzola e si muove continuamente e così quando il sonno si fa più leggero, il risveglio tra le 3:00 e le 4:00 della notte è un classico di Casa Dari!!!
Questo inverno va bene, Maria Sole si è presa tutte le famiglie di virus in circolazione sul Globo terracqueo (febbre, rinite, tosse, di tutto e di più) che la svegliavano continuamente, ma adesso porca miseria, che altro c'è che la disturba?
Ma certo, è tutta colpa della coperta, che appunto dovendo coprire, le ostacola i movimenti delle gambe.


E i sacchi nanna? Vanno benissimo per i bimbi con un sonno meno turbolento. Infatti la maggior parte dei sacchi nanna non hanno la sagomatura delle gambe e Maria Sole con tutti quei movimenti, dentro i sacchi si sentirebbe un tantino costretta!
Allora per questo ho pensato di spostare la coperta dal lettino al cassetto...
Semplice no? Lo dico sottovoce...non sia mai che l'incantesimo di una notte senza risvegli notturni si interrompa...

mercoledì 2 maggio 2012

Generazione nativi digitali

Mattina. Ore 7:10. Lettone. Maria Sole scende da sola al buio. Con molta cautela porta le gambe al pavimento e si accorge che sotto i piedi c'è qualcosa di molto interessante: l'IPad del papà. Mentre io sono ancora immersa per metà nel mondo dei sogni, la pupina non perde tempo: lo prende, lo apre, lo accende.
Ehh già...!!! Maria Sole, 21 mesi accende e gestisce, o meglio sarebbe in grado di..., in totale autonomia.
Sarà per via dello schermo tutto touch screen, sarà per via della logica estremamente intuitiva, sarà che i nostri figli appartengono alla Generazione NATIVI DIGITALI!!!

Mamy Suny e Maria Sole al computer.
Sono i bambini nati dopo gli anni duemila, che per via del contatto assiduo e quotidiano con gli strumenti tecnologici multimediali, hanno un cervello diverso dal nostro, in cui si attivano fin da piccolissimi delle aree celebrali particolari. Nooohhh, non stiamo parlando di extra-terrestri, ma dei nostri figli!!!
A sostenerlo è il Dott. Tonino Cantelmi, docente di Psichiatria all'Università Gregoriana di Roma, i cui studi dimostrano come l'apprendimento dei "nativi digitali" sia più percettivo e meno simbolico rispetto a quello dei loro genitori e che hanno capacità visive e motorie più sviluppate. Di contro Cantelmi mette in guardia sull'incapacità di questi bambini, di riconoscere le proprie emozioni e viverle, pur sapendole rappresentare molto bene all'esterno.
Ahhhhhiutoooohhh...come al solito, senza voler demonizzare la tecnologia, che bene o male fa parte delle nostre vite, occorre stabilire delle regole per evitare di farsi strumentalizzare ed estraniare da essa.

Per approfondire l'argomento consiglio una lettura davvero molto interessante:
Paolo Ferri, Nativi Digitali, Collana Saggi Bruno Mondadori, pp. 224, € 18,00.